Via alpinistica della Parete Nord Gran Paradiso dalla Valsavarenche in Valle d'Aosta
Foto di Franco Rostagno

Gran Paradiso | Parete Nord

Punto di partenza

Pravieux, Valsavarenche · 1830m

Dettagli

  • Altitudine

    4061 m

  • Dislivello

    2242 m

  • Lunghezza andata

    9,7 km

  • Giorni

    Due

  • Durata andata

    10h00

  • Difficoltà

    D

  • Esposizione

    Nord

  • Sentieri

    5, tracce e ometti di pietra

Il luogo

Il Gran Paradiso è sicuramente una delle vette italiane più importanti e conosciute: oltre ad essere l’unico 4000 interamente nel nostro territorio, il Gran Paradiso presta il suo nome al più antico Parco Nazionale italiano. Nel corso degli anni, sono state aperte varie vie per conquistare questo gigante e, tra le tante, quella che risale la sua parete Nord è senza ombra di dubbio la più avvincente. Il percorso è una classica via di ghiaccio lunga, faticosa e decisamente atletica, anche se tecnicamente non difficile. In ogni caso, per affrontare l’itinerario, è richiesta un’ottima forma fisica e una grande esperienza sulle pareti di ghiaccio. Servirà tutta l’attrezzatura necessaria e, inoltre, consigliamo di contattare una guida alpina.

Partendo dal Rifugio Chabod (tappa del primo giorno, ricordiamo di prenotare con largo anticipo), ci si alza sul Ghiacciaio di Laveciau, prestando attenzione ai crepacci. Giunti all’immensa parete Nord, si attacca il ripido ed imponente scivolo centrale, lungo all’incirca 600 metri. Questo, a seconda che sia ghiacciato o innevato, può risultare più o meno difficile da scalare, allungando o accorciando, a seconda dei casi, il tempo di salita. La discesa avviene sulla più semplice Via Normale.

Percorso

  • Lasciata l’auto, prendete il percorso per il Rifugio Chabod e raggiungetelo. Qui finisce la prima tappa, ripartirete il mattino successivo!
  • Riprendete il cammino verso Est, superando il locale invernale e addentrandovi nel vallone, per poi svoltare a destra oltrepassando il torrente Costa Savolera su un ponticello.
  • Seguite la traccia della Via Normale del Gran Paradiso fino al termine della morena: da qui, abbandonate la traccia e puntate all’evidente parete Nord del Gran Paradiso.
  • Risalite attraverso il Ghiacciaio di Laveciau, facendo attenzione ai crepacci e tenendo la dovuta distanza dalla seraccata del Piccolo Paradiso.
  • Arrivati di fronte alla parete Nord, superate la crepacciata terminale e attaccate il ripido scivolo centrale (quello più alto) con a sinistra la fascia rocciosa e a destra la proiezione del seracco sommitale. La salita è molto dura, basti pensare che si resta su pendenze costanti tra i 40 e i 50 gradi.
  • Nell’ultima parte ci si sposta leggermente a sinistra, affrontando i tratti più ripidi (55 gradi) che permettono di raggiungere la cresta del Paradiso, uscendo finalmente dallo scivolo.
  • Non vi rimane che percorrere la sottile cresta e avrete raggiunto la Madonna di vetta del Gran Paradiso!
  • Per la discesa seguite la via normale.
Alcune precauzioni

Attenzione ai crepacci sul Ghiacciaio di Laveciau e tenetevi a debita distanza dalla seraccata del Piccolo Paradiso. Lo scivolo della parete Nord è lungo e molto faticoso: è richiesta un’ottima forma fisica ed esperienza sulla pareti di ghiaccio. Consigliamo di contattare una guida alpina.

Segnalazioni
Condividi con la community eventuali problemi trovati lungo l'itinerario. Raccontaci la tua esperienza segnalando cosa hai riscontrato, dove e quando: con il tuo aiuto possiamo rendere la montagna un luogo più sicuro per tutti.

Itinerario Gran Paradiso | Parete Nord

Map placeholder

Le informazioni contenute nella scheda sono soggette ad immancabili variazioni, nessuna indicazione ha valore assoluto. Non è possibile evitare del tutto inesattezze o imprecisioni, in considerazione della rapidità dei cambiamenti ambientali o meteorologici che possono verificarsi. Alpitude declina ogni responsabilità per eventuali cambiamenti, imprevisti ed incidenti subiti dall’utente. Informatevi sulle buone pratiche di sicurezza dell’alpinismo e sulla sicurezza specifica delle vie ferrate. Data la natura imprevedibile della montagna, consigliamo sempre di affidarvi ad un professionista certificato.