
Rifugio Chabod
Punto di partenza
Pravieux, Valsavarenche · 1830m
Dettagli
Altitudine
2750 m
Dislivello
901 m
Lunghezza andata
4,9 km
Durata andata
3h
Difficoltà
MR
Esposizione
Ovest
Periodo consigliato
Gennaio
-
Marzo
Il luogo
Tra i più celebri punti d’appoggio valdostani, il Rifugio Federico Chabod è un’istituzione dell’alpinismo: da qui, infatti, passa la via della parete Nord del Gran Paradiso, che si erge maestosa alle spalle dell’edificio.
La struttura, tuttavia, non è solo una tappa intermedia verso ascese impegnative, ma anche una rinomata destinazione finale per escursioni più brevi, tanto in estate quanto in inverno. Lo Chabod è, infatti, aperto anche nei mesi più freddi, pronto ad accogliervi con un buon pasto caldo.
Per arrivare a destinazione vi aspetta una ciaspolata sfidante attraverso i territori selvaggi della Valsavarenche: i quasi 1000 metri di dislivello e la relativa sicurezza dell’itinerario ne fanno un ottimo allenamento per i racchettatori di tutti i livelli. Consigliamo, in ogni caso, di intraprendere l’escursione nel periodo primaverile, con i pendii meno carichi di neve.
Percorso
- Lasciata l’auto, oltrepassate il torrente Savara, dove trovate il cartello con le indicazioni per il Rifugio Chabod.
- Iniziate a salire lungo la traccia del sentiero estivo, superando gli alpeggi di Pravieux Inferiore e Superiore. Tra una svolta e l’altra, prendete quota nel bosco
- Continuate fino a Lavassey, dove si trova un Casotto del Guardiaparco e alcuni alpeggi a forma di botte. Qui, al bivio, tenete la destra.
- La salita, ora più ripida e faticosa, conduce nell’alto vallone di Savolère.
- Dopo molte curve, svoltate a sinistra: ormai il Rifugio Chabod è bene in vista, non vi rimane che affrontare un ultimo e semplice pendio e siete arrivati!
Se la temperatura notturna scende di molto sotto lo zero, alcuni punti risulteranno ghiacciati: si consiglia di controllare preventivamente il meteo e, in caso, attrezzarsi con i ramponi.
Itinerario Rifugio Chabod

Le informazioni contenute nella scheda sono soggette ad immancabili variazioni, nessuna indicazione ha valore assoluto. Non è possibile evitare del tutto inesattezze o imprecisioni, in considerazione della rapidità dei cambiamenti ambientali o meteorologici che possono verificarsi. Alpitude declina ogni responsabilità per eventuali cambiamenti, imprevisti ed incidenti subiti dall’utente. Informatevi sulle le buone pratiche di sicurezza in montagna con le ciaspole. Data la natura imprevedibile della montagna, consigliamo sempre di affidarvi ad un professionista certificato. Ricordiamo infine che dal 1° gennaio 2022 è obbligatorio essere muniti di Artva, pala e sonda.