Scialpinismo
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Gran San Bernardo
Aiguille des Sasses
Dal grande dislivello e con passaggi tecnici e difficili, l’itinerario che porta all’Aiguille des Sasses, una bella punta situata al confine con la Svizzera, non è sicuramente da sottovalutare! Dati alcuni tratti molto ripidi, tra cui un canalone spesso soggetto a valanghe, l’escursione va effettuata in condizioni nivologiche ideali. Viste le premesse, non possiamo che consigliare l’ascesa solo agli scialpinisti esperti e in ottima forma fisica. Durante tutti gli ultimi tratti, godrete di un panorama notevole su tutte le grandi cime valdostane, Monte Bianco compreso. Inoltre, dall’incantevole pianoro finale fino alla vetta si attraversano ambienti innevati davvero grandiosi! Tutte le fatiche per raggiungere la meta saranno ben ripagate dalla lunga e varia discesa che, dopo un primo tratto abbastanza impegnativo adatto solo a skialpers navigati, diventa una piacevole sciata nei territori immacolati di Saint-Rhemy.

Gran Paradiso
Becca di Giasson
La Becca di Giasson è una vetta decisamente panoramica nel cuore della Valgrisenche. Poco frequentata in estate, la cima diventa un vero e proprio classico della zona durante la stagione invernale soprattutto grazie agli ambienti selvaggi che si vanno ad attraversare e alla lunghissima discesa su pendii mantenuti in ottime condizioni dalla favorevole esposizione a Nord. In ogni caso, la via è molto lunga e faticosa, soprattutto visti i lunghi pianori nella fase di avvicinamento alla vetta, e passa per alcuni punti potenzialmente pericolosi, ad esempio sotto le pareti della Punta Barmaverain e durante la cresta: vi invitiamo a leggere le nostre precauzioni. Con una breve deviazione dall’itinerario principale, arriverete al Rifugio Chalet de l’Epée, il luogo perfetto per una pausa in vista della salita o per premiarvi a fine escursione! Il rifugio è aperto tutti i weekend da aprile fino all’apertura definitiva a fine maggio in vista della stagione estiva. Ricordiamo che fino ad aprile la strada della Valgrisenche viene chiusa a Bonne, perciò consigliamo questo percorso scialpinistico solo nel periodo primaverile.

Aosta e dintorni
Becca di Nona
Lunga, faticosa e con passaggi difficili, la Becca di Nona è sicuramente un’esclusiva degli Alpituder più esperti ed allenati. Dal grandissimo fascino, la vetta sovrasta il capoluogo valdostano ed è considerata dagli abitanti di Aosta la montagna di casa. Dai boschi di Pila al Col Carrel, passando per la magica valle di Comboé, l’itinerario offre un’ampia varietà di paesaggi che rendono la dura salita divertente ed appagante. Da lassù, la vista si apre in modo incredibile su tutta la regione, con il Mont Emilius alle spalle e tutti i giganti più importanti della Valle d’Aosta all’orizzonte. Vero punto forte dell’escursione è la lunga discesa che, vista l’ottima esposizione dei pendii, si svolge quasi sempre su neve farinosa e in ottime condizioni.

Mont Avic e Valle Centrale
Bec Costazza
Lunga e con passaggi che richiedono esperienza, la via che porta alla Bec Costazza rappresenta una bella sfida per gli Alpituder più esperti ed allenati. L’itinerario attraversa il suggestivo Vallone di Dondena, per poi salire all’iconico Lago Miserin che, insieme all’omonimo rifugio e alla chiesetta di Notre Dame de la Neige, rende davvero unica questa location. Da qui si sale verso la cima, passando per ambienti selvaggi e tratti difficili: in ogni caso, il panorama su tutta l’area e sui giganti della zona è davvero imperdibile e ripaga ampiamente per la fatica fatta! La scarsa frequentazione della vetta e l’esposizione Nord dei suoi pendii rendono il manto nevoso perfetto per la discesa, vero punto forte di questa destinazione. Non dimenticatevi piccozza e ramponi: la cresta finale, specie in caso di abbondanti nevicate, potrebbe darvi qualche problema!

Monte Cervino
Breithorn Occidentale
Nonostante i suoi 4165 metri di altezza, il Breithorn Occidentale è una meta scialpinistica abbastanza semplice, tanto che è considerato il 4000 più facile delle Alpi. Detto ciò, la via non deve assolutamente essere sottovalutata ed è esclusiva degli skialpers più esperti. L’itinerario, infatti, passa per zone in cui sono solitamente presenti crepacci e tratti abbastanza ripidi. L’enorme dislivello partendo da Cervinia può essere accorciato prendendo gli impianti fino a Plateau Rosà (a meno che non vogliate fare un super allenamento: in quel caso buona fortuna). Sfortunatamente, proprio la presenza degli impianti rovina drasticamente l’ambiente selvaggio del Ghiacciaio d’Aventina. In ogni caso, raggiunta la vetta sarete ripagati dal panorama straordinario sui giganti valdostani e svizzeri, primo tra tutti l'inconfondibile Cervino. Il vero punto forte di questa escursione rimane sicuramente la discesa: i più esperti, in condizioni di neve sicura, possono lanciarsi direttamente dalla cima per un incredibile sciata a più di 4000 metri, mentre chi non ha ancora un ottimo livello, dopo aver raggiunto a piedi Plateau Rosà, potrà comunque divertirsi scendendo lungo le piste del comprensorio fino a Breuil-Cervinia.

Monte Cervino
Castore
Il Castore, una delle grandi vette del Massiccio del Monte Rosa, è sicuramente una delle cime più conosciute dell’intero arco alpino. Insieme al Polluce forma il cosiddetto Massiccio dei Gemelli: visti dal versante svizzero, infatti, questi due giganti appaiono quasi identici! Sulle tracce del famoso trofeo Mezzalama, il percorso per raggiungere il Castore attraversa il Plateau Rosà e il Ghiacciaio di Verra: qui dovrete prestare molta attenzione ai crepacci, visibili ma da non sottovalutare. La sottile cresta, da percorrere con cautela, è sicuramente uno dei tratti più adrenalinici, imponenti e panoramici che affronterete in Valle d’Aosta e, in generale, dal Colle dei Breithorn in poi si entra in un ambiente glaciale impressionante e difficile da dimenticare! La via può essere divisa in due giorni grazie al mitico Rifugio Guide d’Ayas anche se, grazie agli impianti del comprensorio di Cervinia, è possibile rientrare in giornata, a patto che partiate molto presto. La lunghissima discesa, specialmente nel primo tratto, va affrontata con attenzione. Una volta scesi sul Ghiacciaio di Verra, dovrete ripercorrere tutto il tragitto fino a Plateau Rosà, da dove potrete sfrecciare fino a Cervinia seguendo le piste da sci.

Gran Paradiso
Château Blanc
Situato sulla cresta che scende dalla Testa del Rutor, il Monte Château Blanc è una delle grandi mete scialpinistiche della Valgrisenche. Piccola curiosità, guardando verso Ovest, la punta e il suo ghiacciaio sono ben visibili da Aosta! Il percorso, lunghissimo e dal dislivello enorme, è adatto solo agli skialpers più esperti ed allenati, anche visti alcuni difficili passaggi sul Ghiacciaio di Château Blanc e il tratto finale della cresta, che risulta abbastanza esposto. Inoltre, specialmente al ritorno, è necessario prestare la massima attenzione sulla poderale, in quanto sono presenti zone a forte rischio valanghe. Infine, vista l’esposizione a Est, sarete costretti a partire molto presto, in modo da trovare un manto nevoso in buone condizioni durante la discesa. Proprio la discesa è il motivo che rende questa montagna tanto amata in inverno: questa è lunga, molto divertente e comprende alcune varianti. Si può rientrare dal percorso dell’andata (facendo attenzione al tratto della poderale), oppure scendere dal versante opposto e percorrere il vallone di Planaval. Oltre a questo, il panorama dalla vetta regala sempre emozioni forti, con tanti giganti vicini e lontani in vista e la Valgrisenche e La Thuile ai vostri piedi, con menzione particolare per l’imponente Ghiacciaio del Rutor.

Monte Cervino
Château des Dames
Lo Château des Dames, situato sulla cresta di confine tra la Valtournenche e la Valpelline, rappresenta sicuramente una delle maggiori sfide scialpinistiche della Valle d’Aosta. Nonostante non si avvicini alle altezze dei grandi giganti valdostani, l’enorme dislivello e i tanti passaggi tecnici e difficili rendono questa meta esclusiva degli Alpituder più atletici ed esperti. Sarà necessaria tutta l’attrezzatura per questo tipo di vie, in particolare ramponi, piccozza, casco e corda. Il percorso risale tutto il ripidissimo canalone di Vofrède, oltre il quale si raggiunge il Castelletto di Whymper (un roccione dalla caratteristica forma a castello) e, da lì, si sale fino alla cresta che porta in cima allo Château des Dames. Una volta lassù, oltre a godere del meraviglioso panorama sul Cervino e sui tanti giganti vicini e lontani, potrete suonare la caratteristica campana di vetta! Data l’esposizione a Est, consigliamo di partire di buon’ora per godere delle migliori condizioni nevose possibili, soprattutto in vista della lunga discesa, da affrontare sempre con attenzione.

Monte Cervino
Cima Bianca
Situata al confine tra la Valtournenche e Saint-Barthélemy, la Cima Bianca è la destinazione ideale per gli Alpituder in cerca di una bella sfida scialpinistica. L’itinerario si sviluppa nei territori selvaggi di Torgnon dove, tra caratteristici alpeggi innevati e silenziosi, sarà facile non incontrare anima viva: un perfetto modo per stare a contatto con la natura incontaminata! Data la lunghezza e il dislivello complessivo, consigliamo questa via solo a chi gode di buona forma fisica. Inoltre, i pendii finali e la cresta terminale possono risultare pericolosi in caso di neve molto abbondante e non assestata: saranno necessarie esperienza e capacità di valutazione delle condizioni nivologiche. Oltre a questo, per affrontare al meglio i tratti più ripidi potrebbero servire piccozza e ramponi, sempre utili in salite come questa. La discesa si alterna tra divertenti scivoli e tratti pianeggianti in cui dovrete spingere e faticare molto, rendendo questo itinerario perfetto per un super allenamento per il corpo e lo spirito!

Mont Avic e Valle Centrale
Cimetta Rossa
Dal buon dislivello ma privo di pericoli, l’itinerario che porta alla Cimetta Rossa è senza dubbio alla portata di tutti, anche se richiede una buona condizione fisica. Solitamente ben tracciato e spesso battuto dai gatti delle nevi, il percorso si sviluppa nei boschi del vallone di Dondena. La cima è il punto più alto della stazione sciistica di Champorcher: la vista da lassù è notevole e spazia su vette vicine e lontane, oltre che su tutta la zona circostante. Consigliamo di affrontare l’escursione a impianti chiusi, in caso contrario, fate molta attenzione a non invadere le piste durante la salita. Una buona alternativa, perfetta per i più allenati, prevede di compiere un lungo giro ad anello, arrivando prima al Rifugio Dondena e, da lì, salendo fino alla Cimetta Rossa. Per la discesa potete scegliere se sfrecciare sulle piste del comprensorio oppure scendere fuoripista, creando così la vostra via di ritorno!

Gran San Bernardo
Col Champillon
Grande classico scialpinistico nel vallone di Ollomont, la via che porta al Col Champillon attraversa la spettacolare e selvaggia comba omonima. Il percorso si alza su pendii molto aperti e ben soleggiati fino a toccare il Rifugio Champillon, oltre il quale parte la ripida salita che conduce a destinazione: quest’ultimo tratto va affrontato solo in caso di neve ben assestata. Una volta arrivati, sarete ripagati dal panorama sulla magnifica conca sottostante e su moltissimi giganti valdostani (tra cui il Monte Bianco), oltre che dalla discesa, lunga, molto divertente e mai troppo difficile. Tolto l’aspetto legato alla salita finale, l’itinerario è solitamente praticabile durante tutta la stagione invernale ed è perfetto per gli skialpers esperti in cerca di un ottimo allenamento o per tutti coloro che stanno prendendo confidenza con le pelli.

Gran San Bernardo
Col d'Annibal
Molto lungo e perfetto per gli Alpituder più atletici, il soleggiato percorso verso il Col d’Annibal attraversa i selvaggi e aperti valloni di Menouve e Molline, arrivando fino ai confini con la Svizzera. Essendo poco nota, questa meta è la scelta ideale per chi cerca ambienti silenziosi e solitari dove perdersi nella natura innevata. Una volta arrivati al colle si apre un panorama notevole su molte vette italiane e svizzere, in particolar modo sul vicino Mont Vélan. Non a caso, dalla nostra destinazione parte la cresta Nord-Ovest del Mont Vélan, chiamata proprio Arête d’Annibal. La discesa, lunga, varia e mai pericolosa, ripaga ampiamente gli sforzi fatti per raggiungere il valico: la salita, superato l’alpeggio di Arvus a metà itinerario, diventa decisamente ripida e faticosa!