Scialpinismo
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Gran Paradiso
Becca di Giasson
La Becca di Giasson è una vetta decisamente panoramica nel cuore della Valgrisenche. Poco frequentata in estate, la cima diventa un vero e proprio classico della zona durante la stagione invernale soprattutto grazie agli ambienti selvaggi che si vanno ad attraversare e alla lunghissima discesa su pendii mantenuti in ottime condizioni dalla favorevole esposizione a Nord. In ogni caso, la via è molto lunga e faticosa, soprattutto visti i lunghi pianori nella fase di avvicinamento alla vetta, e passa per alcuni punti potenzialmente pericolosi, ad esempio sotto le pareti della Punta Barmaverain e durante la cresta: vi invitiamo a leggere le nostre precauzioni. Con una breve deviazione dall’itinerario principale, arriverete al Rifugio Chalet de l’Epée, il luogo perfetto per una pausa in vista della salita o per premiarvi a fine escursione! Il rifugio è aperto tutti i weekend da aprile fino all’apertura definitiva a fine maggio in vista della stagione estiva. Ricordiamo che fino ad aprile la strada della Valgrisenche viene chiusa a Bonne, perciò consigliamo questo percorso scialpinistico solo nel periodo primaverile.

Gran Paradiso
Château Blanc
Situato sulla cresta che scende dalla Testa del Rutor, il Monte Château Blanc è una delle grandi mete scialpinistiche della Valgrisenche. Piccola curiosità, guardando verso Ovest, la punta e il suo ghiacciaio sono ben visibili da Aosta! Il percorso, lunghissimo e dal dislivello enorme, è adatto solo agli skialpers più esperti ed allenati, anche visti alcuni difficili passaggi sul Ghiacciaio di Château Blanc e il tratto finale della cresta, che risulta abbastanza esposto. Inoltre, specialmente al ritorno, è necessario prestare la massima attenzione sulla poderale, in quanto sono presenti zone a forte rischio valanghe. Infine, vista l’esposizione a Est, sarete costretti a partire molto presto, in modo da trovare un manto nevoso in buone condizioni durante la discesa. Proprio la discesa è il motivo che rende questa montagna tanto amata in inverno: questa è lunga, molto divertente e comprende alcune varianti. Si può rientrare dal percorso dell’andata (facendo attenzione al tratto della poderale), oppure scendere dal versante opposto e percorrere il vallone di Planaval. Oltre a questo, il panorama dalla vetta regala sempre emozioni forti, con tanti giganti vicini e lontani in vista e la Valgrisenche e La Thuile ai vostri piedi, con menzione particolare per l’imponente Ghiacciaio del Rutor.

Gran Paradiso
Entrelor | Anticima
L’anticima di Entrelor, grande classico scialpinistico nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, è senza ombra di dubbio una delle mete più conosciute e frequentate della zona. La sua celebrità tra gli skialpers è dovuta soprattutto alla perfetta sciabilità dei suoi pendii: la discesa è molto lunga e divertente e, grazie all’esposizione favorevole, la neve è quasi sempre in ottime condizioni. Oltre a ciò, l’itinerario si svolge negli ambienti selvaggi della Val di Rhêmes e, prendendo quota, sarete ben ripagati dalla vista sui tanti giganti innevati che vi circondano. L’itinerario classico, solitamente, non comprende di arrivare fino alla cima vera e propria, in quanto il tratto finale è spesso impraticabile e abbastanza pericoloso: in condizioni di assoluta sicurezza sarà comunque possibile raggiungerla. In ogni caso, il percorso presenta un dislivello e uno sviluppo notevole ed è, per questi motivi, adatto solo ai più allenati.

Gran Paradiso
Grand Sertz
Il Grand Sertz (o Gran Serra), situato sulla cresta che divide la Val di Cogne dalla Valsavarenche, rappresenta una grande sfida scialpinistica nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. L’itinerario attraversa la Valnontey, passando per l’accogliente Rifugio Vittorio Sella: qui, volendo, potrete terminare la prima tappa, passando una notte al rifugio e ripartendo il mattino successivo. La via presenta un dislivello enorme, passaggi tecnici e ripidi e una semplice ma avvincente arrampicata: viste le premesse, non possiamo che consigliare l’ascesa solo ai più allenati e a chi ha una buona esperienza alpinistica e, in generale, d’alta montagna. Inoltre, consigliamo di contattare una guida alpina. La discesa è solitamente ben sciabile fino al rifugio ma, vista l’esposizione a Est dei pendii, è d’obbligo partire di buon’ora, così da evitare che il sole rovini il manto nevoso (per questo motivo, dividere l’itinerario su due giorni è la scelta più saggia). In ogni caso, una volta raggiunta la vetta verrete ripagati da una vista mozzafiato sui monti innevati della Valle d’Aosta e su tutta la zona circostante.

Gran Paradiso
Gran Paradiso
Il Gran Paradiso, unico 4000 interamente italiano, non ha sicuramente bisogno di presentazioni. Si tratta senza ombra di dubbio di uno dei monti più famosi dell’intero arco alpino, tanto che in suo onore è stato istituito il primo Parco Nazionale Italiano. Data la relativa facilità della via, il Gran Paradiso è solitamente il primo dei grandi giganti delle Alpi ad essere affrontato. Nella sua versione invernale, il percorso rimane uguale a quello della Via Normale, anche se, ovviamente, la neve rende più faticosa la salita. Oltre a questo, l’enorme dislivello, i pendii ripidissimi, il tratto in cresta molto esposto e alcune zone crepacciate potrebbero mettere in difficoltà anche gli Alpituder più esperti e, per questo, potrebbe essere molto utile farsi accompagnare da una guida alpina. In ogni caso, una volta raggiunta la famosa Madonna di vetta, godrete di un panorama davvero mozzafiato su tutta la Valle d’Aosta. Inoltre, la discesa si svolge solitamente su neve in ottime condizioni: il divertimento è garantito! Volendo, potrete dividere l’itinerario in due giorni dormendo al Rifugio Vittorio Emanuele II: consigliamo di prenotare con anticipo il pernottamento.

Gran Paradiso
Mont de l'Arp Vieille
L’itinerario che porta al Mont de l’Arp Vieille è sicuramente uno dei grandi classici dello scialpinismo valdostano. Poco frequentato in estate, la vetta diventa super gettonata dagli skialpers durante la stagione invernale, soprattutto grazie alla lunga e divertentissima discesa, sempre sicura e su neve in ottime condizioni. In ogni caso, vista l’esposizione ad Est dei pendii, consigliamo di partire di buon’ora, così da trovare il manto nevoso nelle migliori condizioni. L’itinerario attraversa i territori della Valgrisenche, costeggiando prima il Lago di Beauregard e salendo poi tra i boschi e gli alpeggi della zona. Nonostante gli oltre 1000 metri di dislivello richiedano una buona forma fisica, la via non presenta nessun pericolo particolare: il Mont de l’Arp Vieille rappresenta la meta perfetta sia per gli Alpituder esperti in cerca di un buon allenamento, sia per gli scialpinisti alle prime armi, che qui potranno affrontare una prima grande sfida sulle pelli. Una volta raggiunta la vetta, si apre un panorama mozzafiato su tutta la vallata e sui tanti giganti della zona, uno su tutti il vicinissimo Rutor!

Gran Paradiso
Punta d’Archeboc (Ormelune)
La Punta d’Archeboc, ormai chiamata da tutti Ormelune, svetta sulla catena che divide la Valgrisenche dalla francese Val d’Isère ed è, in realtà, formata da tre vette: l’itinerario classico porta alla cima Ovest, una delle destinazioni scialpinistiche più frequentate della zona. In generale, si tratta di una destinazione primaverile, soprattutto perché in inverno la strada della Valgrisenche viene chiusa a Bonne, costringendovi ad allungare notevolmente il percorso. Inutile dire che il panorama, una volta lassù, è davvero impareggiabile, con le due vallate ai vostri piedi e i giganti innevati tutto intorno. La discesa, lunga e appagante, deve essere affrontata abbastanza presto, in quanto l'esposizione a Est dei pendii trasforma velocemente il manto nevoso. In ogni caso, la via è lunga e dal grande dislivello, perciò consigliamo la salita solo a chi gode di una buona forma fisica. Alcuni tratti in cresta potrebbero risultare difficili, specialmente per i meno esperti, e, inoltre, sono spesso necessari piccozza e ramponi, soprattutto per affrontare i pendii più ripidi.

Gran Paradiso
Punta Galisia
La Punta Galisia, situata sul fondo della Val di Rhêmes, al confine con la Valle dell’Orco e con la francese Val d’Isère, rappresenta una facile via alpinistica della zona. In inverno, la meta diventa perfetta per gli skialpers esperti ed allenati in cerca di emozioni forti. Il percorso attraversa tutto il fondo della selvaggia Val di Rhêmes che, nella sua versione innevata, aumenta ancora di più il suo fascino incontaminato. La via presenta uno sviluppo enorme e un grande dislivello, perciò sarà necessaria un’ottima forma fisica e, oltre a ciò, conoscenze d’alta montagna, indispensabili durante l’attraversamento del Ghiacciaio du Fond, decisamente crepacciato in alcuni punti. In ogni caso, tutta la fatica sarà ben ripagata sia dal panorama stupendo di cui godrete una volta conquistata la cima, sia dalla lunghissima discesa, solitamente in ottime condizioni di sciabilità data l’esposizione a Nord-Ovest particolarmente vantaggiosa. Infine, vista la lunghezza complessiva dell’itinerario, consigliamo di pernottare nella parte invernale del Rifugio Benevolo, così da affrontare più serenamente la seconda parte del tragitto.

Gran Paradiso
Punta Rossa della Grivola
Situata nella Val di Cogne, più precisamente sulla lunga ed imponente cresta della Grivola, la Punta Rossa della Grivola è una delle vette che circondano il Ghiacciaio del Trajo. La cima è un grande classico del trekking valdostano in estate, mentre in inverno diventa meta di grandi sfide scialpinistiche. L’enorme dislivello e alcuni passaggi difficili e tecnici ne fanno un’esclusiva per gli skialpers più esperti ed allenati. Inoltre, potrebbero servire i ramponi nei tratti finali e data l’esposizione a Est, consigliamo di affrontare questo percorso di buon’ora, così da godere del miglior manto nevoso possibile. Punto forte della destinazione è la divertentissima discesa che, nelle condizioni migliori, può essere completata interamente senza togliere gli sci! Ci sono moltissimi percorsi per conquistare la vetta, il più breve (si fa per dire) è quello qui descritto, che prevede l’attraversamento del vallone di Vermiana: qui scoprirete alcuni dei territori più selvaggi del Parco Nazionale del Gran Paradiso, dove non è raro incontrare stambecchi e camosci. Dalla cima il panorama è semplicemente magnifico: la Grivola a due passi, tutti i giganti valdostani in lontananza e la Val di Cogne ai vostri piedi!

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Testa del Grand Etret
Situata sul fondo della Valsavarenche, la Testa del Grand Etret è una meta scialpinistica poco frequentata ma dal grandissimo fascino, soprattutto grazie alla vista unica sui tanti giganti del Parco Nazionale del Gran Paradiso e sulla Valle dell’Orco che si apre dalla cima. Il percorso è molto lungo ma, tolto il tratto finale, non presenta passaggi pericoloso o punti proibitivi: per questo motivo, la via è perfetta sia per i più esperti in cerca di un ottimo allenamento, sia per gli skialpers alle prime armi in cerca di una prima grande vetta da conquistare. L’itinerario attraversa tutto il selvaggio vallone di Seiva, dove dovrete valutare la condizione dei pendii: se troppo carichi di neve, tenetevi il più distante possibile dalle pareti, in quanto molto spesso ci sono scariche. Vero punto forte è la discesa, in quanto l’esposizione molto favorevole mantiene il manto nevoso sempre in perfette condizioni, garantendo un’ottima sciabilità durante tutta la giornata!

Gran Paradiso
Testa del Rutor
Grande classica dello scialpinismo, la Testa del Rutor è senza ombra di dubbio una delle vette più iconiche dell’intero arco alpino, soprattutto per il suo enorme ed imponente ghiacciaio. La cima si trova sulla cresta che separa La Thuile dalla Valgrisenche: normalmente, la via invernale sale da quest’ultima, in quanto è ritenuto il versante più facile e sicuro da affrontare in inverno. L’itinerario presenta una salita lunga e impegnativa ma senza particolari pericoli. Per affrontare al meglio la seconda parte del tragitto, consigliamo di dividere il percorso in due giorni dormendo al Rifugio degli Angeli su prenotazione. La discesa comprende molte varianti, da scegliere a seconda delle condizioni del manto nevoso, del vostro livello e delle vostre sensazioni: tra le tante, potrete tornare indietro seguendo le tracce dell’andata, oppure raggiungere il Colle di Chateau Blanc e sfrecciare fino a Planaval! In ogni caso, una volta raggiunta la vetta godrete di un panorama davvero mozzafiato sui tanti giganti valdostani e sul versante di La Thuile.