Trekking
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Monte Bianco
Aiguille d’Artanavaz
Molto lungo e dal grande dislivello, il sentiero che porta all’Aiguille d’Artanavaz attraversa tutto il selvaggio Vallone di Planaval, passando per bellissimi pascoli, ampi pianori e il Lago di Bonalex. Dato lo sviluppo notevole e alcuni tratti molto faticosi, non possiamo che consigliare questo itinerario agli Alpituder più allenati. Inoltre, data l’assenza di un vero e proprio sentiero, è necessaria una buona esperienza per capire la giusta via da seguire, soprattutto dall’Alpe Bonalex in poi (leggete attentamente le nostre precauzioni). In ogni caso, gli amanti della montagna pura e incontaminata troveranno un vero paradiso in questa valle solitaria e, a torto, poco frequentata. Dalla vetta, oltre a tutta la vallata ai vostri piedi, si apre un panorama incredibile sul Massiccio del Monte Bianco: se siete degli aspiranti fotografi, questo è il momento giusto per uno scatto memorabile!

Monte Bianco
Bivacco Fiorio
Abbastanza lunga ma semplice e priva di rischi, l’escursione che porta al Bivacco Fiorio arriva fino ai confini della Val Ferret, passando per il bellissimo e molto frequentato Rifugio Elena. Il sentiero attraversa gli ambienti duri ma spettacolari del fondo valle ed è, fino all’ultimo bivio, lo stesso di quello che porta al Col du Petit Ferret. Il tratto in pietraia, da percorrere con un po’ di attenzione, è ben segnalato grazie ai tanti bolli gialli e agli ometti di pietra. Alcuni passaggi sono molto ripidi, per questo consigliamo la camminata solo a chi ha una buona forma fisica. Il bivacco si trova di fronte al grande Ghiacciaio di Pré de Bar ed è, in realtà, formato da due edifici: quello vecchio e ormai poco utilizzato in lamiera e legno (risalente al 1952) e quello nuovo, inaugurato nel 1973, decisamente più comodo ed accogliente. Questo è il punto d’appoggio principale per le ascese alpinistiche al Mont Dolent.

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Col de la Seigne
L’escursione verso il Col de la Seigne, abbastanza lunga ma alla portata di tutti, è un vero classico del trekking valdostano. Da La Visaille si attraversa interamente la Val Veny, arrivando fino al suo fondo, proprio al confine con la Savoia francese. Lungo il percorso troverete vari punti di sosta, come il Ristoro Combal e il Rifugio Elisabetta. Da quest’ultimo si prosegue passando alla base delle iconiche Pyramides Calcaires e si arriva alla Casermetta, un vecchio avamposto militare oggi adibito a centro informativo e di educazione ambientale riguardo all’Espace Mont Blanc (d’obbligo una visita!). Arrivati al colle, dove è presente una tavola orientativa, si apre uno splendido panorama sul Massiccio del Monte Bianco, sulla Val Veny e sulla francese Vallée des Chapieux.

Monte Bianco
Col des Chavannes
Abbastanza lungo ma semplice e ben tracciato, l’itinerario che porta al Col des Chavannes attraversa gran parte della Val Veny, passando per l’accogliente Rifugio Elisabetta. Il sentiero corrisponde all’Alta Via 2, anche conosciuta come Alta Via Naturalistica della Valle d’Aosta: il Col des Chavannes, infatti, collega la Val Veny al Vallone di La Thuile. Inutile dire che da lassù il panorama è davvero mozzafiato, con le due vallate ai vostri piedi, le vette di La Thuile da una parte e il Massiccio del Monte Bianco dall'altra. La meta è un vero e proprio classico del trekking valdostano ed è, per questo motivo, molto frequentata. Nonostante lo sviluppo complessivo, il tracciato non presenta grosse difficoltà e, con un minimo di allenamento, chiunque può ambire ad arrivare fino in cima!

Monte Bianco
Court de Bard
Molto semplice e alla portata di tutti, la salita che porta alla Court de Bard attraversa i bellissimi boschi di Arpilles fino al Col de Bard, il valico che divide il Vallone di Planaval dalla Comba di Vertosan. Una volta lì, si prosegue sulla panoramica dorsale fino ad arrivare a destinazione, che grazie alla sua posizione privilegiata rappresenta un vero e proprio balcone naturale su tutta la Valdigne. Nei pressi del colle si trova una delle tante Piante Monumentali della Valle d’Aosta, alberi centenari di grande interesse storico e culturale, in questo caso un castagno: per raggiungerlo basta seguire il facile sentiero segnalato che parte all’incirca a metà della dorsale.

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Grande Rochère
Dal notevole sviluppo e dal grande dislivello, l’escursione verso la Grande Rochère è prerogativa degli Alpituder più allenati. L’itinerario si snoda nel selvaggio e incontaminato Vallone di Planaval e attraversa pascoli e praterie davvero suggestive. Il sentiero non è segnalato e, soprattutto dall’Alpe Bonalex in poi, servirà esperienza e senso dell’orientamento per trovare la giusta via (per questo sconsigliamo questa ascesa in caso di scarsa visibilità). Se da una parte la mancanza di un vero e proprio sentiero potrebbe rappresentare un ostacolo proibitivo per molti, dall’altra gli amanti delle tracce fuori dall’ordinario qui troveranno un vero e proprio paradiso! Una volta raggiunta la vetta, sarete ben ripagati dal panorama incredibile su tutto il Massiccio del Monte Bianco, specialmente nelle giornate più aperte. Ricordiamo infine di prestare attenzione una volta arrivati a destinazione: la Grande Rochère è famosa per la sua caratteristica e spettacolare punta a guglia ma, nonostante ciò, sporgersi troppo potrebbe essere una scelta poco saggia.

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Laghi del Rutor
Divertente, vario e decisamente panoramico, il percorso che porta ai tanti Laghi del Rutor è una bellissima avventura nei dintorni del Rifugio Deffeyes. Per essere precisi, parlare di percorso vero e proprio non è corretto: per raggiungere gli specchi d’acqua di origine glaciale, infatti, ci sono molti sentieri e tracce che formano una rete ai piedi dell’imponente Ghiacciaio del Rutor. Ovviamente, nessuno vi obbliga a seguire l’itinerario integralmente e nell’ordine da noi descritto, potete fermarvi e tornare indietro quando volete e premiarvi con un bel pranzo al rifugio! In ogni caso, il tour non è troppo duro, basti pensare che gran parte della fatica e del dislivello servono a raggiungere il Deffeyes, punto di partenza per raggiungere i tre Laghi del Rutor, il Lago nella Roccia, il Lac Gris e il Lac Vert. Tutti gli specchi d’acqua sono a poca distanza l’uno dall’altro, incastonati in un ambiente duro e maestoso: l’esempio perfetto di un paesaggio d’alta montagna!

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Laghi des Ussellettes
Lungo, faticoso ma dal fascino assoluto, l’itinerario che porta ai Lacs des Ussellettes attraversa luoghi unici e ambienti duri e spettacolari. I laghi, dal colore azzurro glaciale, sono incastonati in una conca rocciosa e desolata chiamata Valle Sospesa. Già dal nome traspare l’ambiente severo, solitario e selvaggio che si andrà ad esplorare: la traccia segue un percorso poco conosciuto e frequentato che corre parallelo a quello dell’Alta Via 2 verso il Passo Alto. Il tracciato non è sempre presente e infatti, in alcuni punti, dovrete farvi guidare dagli ometti di pietra che, fortunatamente, sono ben posizionati lungo il torrente che scende dal vallone. Lasciandovi alle spalle passo dopo passo la vegetazione, vi inoltrerete in un paesaggio pietroso tipico dell’alta montagna, per poi raggiungere il pianoro con i laghi e il vicino Ghiacciaio des Ussellettes. Al ritorno, una pausa rigenerante al Rifugio Deffeyes saprà farvi dimenticare di tutta la fatica accumulata durante la salita!

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Laghi di Bella Comba
Meno conosciuto e frequentato del vicino Rifugio Deffeyes, il vallone di Bella Comba gode del silenzio e della lontananza dalle mete più gettonate, diventando così il luogo ideale se cercate un ambiente selvaggio, dove respirare a pieni polmoni lo spirito delle Alpi. La prima parte del sentiero è in comune con il rifugio, poi, superate le magnifiche cascate del Rutor, ci si inoltra nella stretta vallata, raggiungendo su pendenze moderate e mai proibitive i due Laghi di Bella Comba. Il secondo, leggermente più elevato, si contraddistingue per l’isolotto roccioso che emerge dalle acque: uno spettacolo unico!

Monte Bianco
Lago Chécrouit
Immerso in un ambiente dal fascino assoluto, il Lago Chécrouit è senza ombra di dubbio una delle mete più gettonate di Courmayeur nei mesi estivi. Lo specchio d’acqua, non a caso, si trova sul “Sentiero Balcone della Val Veny” ed è un punto estremamente panoramico sia sulla vallata sottostante, sia sulla catena del Monte Bianco. Il percorso di per sé non presenta alcuna difficoltà e può essere affrontato sia partendo da Courmayeur, sia risalendo in seggiovia fino a Plan Chécrouit. Con quest’ultima, il dislivello si riduce a soli 450 metri, mentre partendo da Courmayeur la salita è decisamente più impegnativa! Per concludere al meglio l’escursione, potete far tappa al Rifugio Maison Vieille e reintegrare le energie con un ottimo pranzo della tradizione valdostana.

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Lago d'Arpy
Grande classico in tutte le stagioni, il Lago d’Arpy è la passeggiata perfetta per un pomeriggio di relax immersi nella natura. Il percorso per raggiungere il lago attraversa i boschi di conifere della magica conca di Arpy prevalentemente in piano: avendo pochissimo dislivello da affrontare, il sentiero è adatto a tutti, famiglie con passeggini comprese. Lo spettacolo del lago che appare improvviso alla vista è assolutamente da non perdere, così come l’atmosfera, il panorama e l’ambiente indescrivibile di questa zona: non a caso, questa è una delle destinazioni più famose e conosciute della Valle d’Aosta.

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Lago di Licony
Grande classico della zona, il Lago Licony è uno degli specchi d’acqua più famosi e riconoscibili della Valle d’Aosta. L’itinerario per raggiungerlo, dallo sviluppo notevole ma ricco di fascino, porta alla scoperta del vallone di Licony, con i suoi pascoli, il piccolo villaggio e la chiesetta incastonata nella roccia. Il percorso come detto è lungo, con un buon dislivello da affrontare, ma mai difficile né troppo duro, esclusa l’ultima salita per scavalcare il dosso glaciale che protegge il lago, dove ci sarà da sudare! Fatica ben ricompensata, perché una volta superato questo tratto il Licony appare all’improvviso, racchiuso dai verdi pascoli su un lato e dalla parete rocciosa della Tête di Chambave sull’altro. Una volta lì, consigliamo di proseguire verso il Colle Licony, per godere appieno della vista sul lago e sul panorama unico della catena del Monte Bianco.