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Gran San Bernardo
Col Malatrà
Molto stretto e dalla forma davvero particolare, il Col Malatrà è il principale valico tra l’area del Gran San Bernardo e quella del Monte Bianco. L’itinerario qui descritto risale al colle da Crévacol, sulle orme dell’Alta Via 1: volendo, una volta in cima, potete scendere verso l’accogliente Rifugio Bonatti, completando una delle tappe della via dei giganti! Lungo il sentiero, con una piccola deviazione, si trova anche il Rifugio Frassati, dove consigliamo di fermarvi per una pausa rigenerante. L’escursione è lunga e faticosa ma, tolto il tratto finale che passa su terreno detritico ed abbastanza esposto, non presenta grosse difficoltà. Il piccolo tratto attrezzato è molto semplice ma, ovviamente, da affrontare con attenzione. In generale, consigliamo la gita solo a chi ha una buona condizione fisica e una discreta esperienza. Una volta arrivati a destinazione, il panorama si apre sulle due vallate e tutti i giganti che le formano, compreso il Monte Bianco, le Grandes Jorasses e il Grand Combin.

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Cresta del Colle del Gran San Bernardo
Lungo, faticoso, tecnicamente difficile e sempre ad alta quota, l’itinerario che percorre la cresta Nord-Est del Colle del Gran San Bernardo è il paradiso per chi cerca emozioni forti. Date le premesse, la gita è esclusiva dei più allenati ed esperti oppure, in alternativa, consigliamo di contattare una guida alpina. Partendo dal celebre Ospizio, il sentiero porta inizialmente in cima alla Grande Chenalette, per poi attraversare tutta la dorsale fino al Mont Fourchon, passando per la Pointe du Drone (punto più alto dell’escursione), il Col de Fonteinte, la Fenêtre de Ferret e la Tête de Ferret. Lungo la via ci sono vari e divertenti tratti attrezzati (solitamente in ottime condizioni) da percorrere con cautela. Il passaggio che dalla Fenêtre de Ferret porta al Mont Fourchon è da affrontare con grande attenzione, dato che si passa su roccette e terreno ripido ed instabile. Se siete stanchi non preoccupatevi, raggiunto uno dei due colli troverete delle comode vie di fuga per tornare a valle. Durante tutto il tragitto ci sarà sempre un panorama stupendo sia sul versante italiano che su quello svizzero.

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Laghi del Bivacco Regondi
Lunga e spettacolare, l’escursione verso il Bivacco Regondi vi porterà alla scoperta dei grandi laghi che dominano dall’alto il vallone di Ollomont. Passo dopo passo, infatti, incontrerete il Lago Cornet, quello dell’Inclousa, il Lac Leitou, sopra il quale sorge il bivacco e, infine, il Lago glaciale Benseya. Nonostante sia abbastanza faticoso per lo sviluppo complessivo, l’itinerario è un susseguirsi di sorprese e panorami grandiosi, che ripagano ampiamente tutti gli sforzi fatti. In ogni caso, la salita è priva di difficoltà tecniche o passaggi rischiosi: tutti possono affrontarla con un po’ di forza di volontà! Per la discesa, potete seguire il percorso dell’andata, oppure chiudere un bel giro ad anello passando per la Conca di By.

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Laghi dell’Alta Valpelline
Lunga ma affascinante, l’escursione verso i Laghi dell’Alta Valpelline conduce alla scoperta di una vallata selvaggia e poco frequentata. Si parte dalla Diga di Place Moulin per risalire tra boschi e alpeggi diroccati, lasciandosi poco a poco la vegetazione alle spalle per entrare in un ambiente pietroso e circondato da alte vette. Si fa tappa al Lac Mont Ros, sormontato dall'omonima punta, per proseguire al vicino Lac des Têtes e raggiungere così il Lac Long e il Lac Mort, ultima tappa della gita. Il percorso non è mai tecnicamente difficile, ma il dislivello totale è decisamente sfidante, con alcuni tratti ripidi e detritici: stringete i denti e non rimarrete di certo delusi! In ogni caso, potete scegliere uno dei laghi intermedi e fermarvi lì, fare un bel picnic e poi scendere, sentitevi liberi di affrontare la camminata secondo le vostre energie.

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Laghi di By
La Conca di By è senza dubbio uno degli ambienti più affascinanti e caratteristici della nostra regione. A bassa quota, coperta da verdi pascoli e sempre ben soleggiata (anche troppo in certi momenti), la vallata custodisce i due laghi meta dell’escursione, quello artificiale e il Lago di By vero e proprio. Arrivarci è davvero semplice, con l’unica difficoltà rappresentata dal tratto iniziale del sentiero, che sale con pendenza abbastanza impegnativa tra i boschi: fatica ben spesa per accedere all’anfiteatro naturale che racchiude i laghi! Da qui, la vista è impareggiabile sia sulle vette circostanti, una su tutte l'imponente Grand Combin, sia sulla vallata di Ollomont, il luogo perfetto per un picnic e un pomeriggio di relax al sole. I più atletici, da qui, possono continuare l’avventura verso una delle tante mete nei dintorni, come i vicini Laghi di Thoules o i più impegnativi Rifugio Amianthe e Mont Avril.

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Laghi di Thoules
Bella e non particolarmente impegnativa, la passeggiata per raggiungere i panoramici Laghi di Thoules si snoda nei territori sopra Ollomont. Questi due piccoli specchi d’acqua dal colore blu marino si trovano nel selvaggio vallone delle Acque Bianche, poco al di sotto del Col Fenêtre de Durand e al cospetto del Mont Gelé e del Mont Avril. Parte del tragitto è lo stesso che conduce al Lago artificiale di By, con il primo tratto che costituisce la parte più faticosa dell’escursione. Dal qui, il sentiero diventa quasi pianeggiante e attraversa la bellissima Conca di By prima e il selvaggio vallone delle Acque bianche poi, arrivando infine all'altopiano che ospita i laghi. Vista la quota non eccessiva e la buona esposizione al sole il luogo è perfetto per un bel picnic a bordo lago!

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Lago di Arpisson
Il Lago di Arpisson, immerso in una conca rocciosa tra la Tête d’Arpisson e la Becca di Viou, è una meta poco frequentata, affascinante e silenziosa. La salita è lunga e faticosa, con pendenze sostenute e costanti: vi serviranno gambe d’acciaio per affrontare tutto il dislivello! In ogni caso, non ci sono passaggi pericolosi e tutta la fatica viene ampiamente ricompensata dalla pace del lago, con la sagoma del Grand Combin in lontananza e le vette circostanti a svettare maestose. Per i più atletici, è possibile proseguire da qui fino al Bivacco Penne Nere, situato sul colle della Becca di Viou, solitamente raggiunto dal versante opposto.

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Lago e Col Citrin
La vallata di Citrin è un angolo valdostano poco frequentato ma ricco di fascino, natura e tranquillità anche se, purtroppo, la presenza dei cavi elettrici rovina in parte l’atmosfera wild. La camminata tra pascoli e alpeggi vi porta ai quasi 2500 metri del Col Citrin, il passo che collega l’area del Gran San Bernardo al Vallone di Vertosan. Una volta a destinazione, vi consigliamo una breve deviazione per ammirare il piccolo Lago di Citrin, dominato dalla Punta Valletta. Il dislivello sostenuto rende la passeggiata piuttosto impegnativa, con lunghi tratti in salita che richiedono una buona forma fisica. In ogni caso, non ci sono passaggi pericolosi o troppo duri e potrete fermarvi in qualunque momento per godervi una pausa al sole!

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Lago Fenêtre
Dominato dal Mont Avril e dal Mont Gelé, il Lago Fenêtre è situato poco sotto la cresta di confine tra Italia e Svizzera. L’escursione è lunga e abbastanza faticosa e attraversa gli angoli più remoti della vallata di Ollomont: dato lo sviluppo complessivo, è necessaria una buona forma fisica e forza di volontà. L’itinerario porta ad attraversare la Conca di By, superando poi i Laghi di Thoules e risalendo verso la Fenêtre de Durand, ultimo passo prima di lasciare l’Italia. Il lago è immerso in un ambiente detritico e roccioso, quasi lunare, con la vegetazione completamente assente e la severità della montagna percepibile sulla propria pelle. L’ultimo tratto del percorso è decisamente impegnativo, ma la fatica sarà ampiamente ricompensata dal panorama che abbraccia tutta la conca e i suoi tanti laghetti.

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Mont Avril
Molto lungo e faticoso, il sentiero che porta al Mont Avril attraversa i selvaggi territori del vallone di Ollomont, arrivando nelle sue zone più remote, proprio al confine con la Svizzera. Dalla cima, considerata la gemella del vicino Mont Gelé, si apre un panorama grandioso sia sul versante italiano che su quello svizzero. Il percorso passa per il Lago Fenêtre, oltre il quale si sale verso la Fenêtre de Durand ed infine in vetta: quest’ultimo passaggio è decisamente ripido e, ad inizio stagione, potrebbero esserci ancora dei nevai da affrontare con i ramponi. Il dislivello enorme vi metterà sicuramente alla prova ma, nonostante ciò, non sono presenti punti particolarmente pericolosi: in ogni caso, consigliamo la salita solamente a chi ha po’ di esperienza e una buona forma fisica. Durante tutto il tragitto non troverete fonti d’acqua, non dimenticatevi assolutamente di portarvi dietro un paio di bottiglie!

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Mont Chenaille
Prima delle tante vette sulla dorsale Nord del Col di Champillon, il Mont Chenaille è una montagna particolarmente panoramica formata da due cime: la Sud, di difficoltà escursionistica, e la Nord, poco più alta della sorella ma raggiungibile solamente dagli alpinisti, visto il tratto di arrampicata abbastanza esposto. Le difficoltà non mancano nemmeno per la punta Sud, in quanto tutto il tratto in cresta passa su roccette e terreno instabile, dove sarà indispensabile l’utilizzo delle mani. Questo, unito al discreto dislivello, rendono l’escursione adatta solo a chi ha una buona preparazione fisica ed esperienza. In ogni caso, l’ambiente selvaggio e la vista che si apre sulle due grandi vallate dell’area del Gran San Bernardo ripagano senza dubbio di tutta la fatica: in queste zone solitarie, gli amanti dell’alta montagna dura e pura troveranno un vero paradiso! Super consigliata una sosta al Rifugio Champillon, dove ricaricare le energie in vista della salita o premiarvi per la conquista della vetta con un buon pranzo.

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Mont Dzalou
Lungo e dal grande dislivello, il sentiero che porta al Mont Dzalou attraversa gli angoli meno battuti dell’Alta Valpelline, passando per il moderno Bivacco Chentre Bionaz e il Colle Dzalou. La vetta si trova proprio sopra la Diga di Place Moulin: da lassù, la vista sul grande lago artificiale è davvero spettacolare, anche se non è da meno il panorama su tutta la Valpelline e sui giganti che la circondano. La prima parte del percorso si svolge nei verdeggianti boschi di Bionaz, mentra la seconda, dal bivacco in poi, passa su terreni rocciosi e selvaggi. Nonostante sia molto facile, il tratto finale richiede l’utilizzo delle mani e si affrontano alcuni brevi e semplici passaggi di arrampicata (non abbastanza per considerare l’escursione alpinistica). In ogni caso, prestate molta attenzione, specialmente nel superare un gendarme abbastanza esposto: consigliamo di non affrontare l’itinerario se siete alle prime armi.